Biova è una birra prodotta a Torino da Emanuela Barbano, Franco Dipietro e Simone oro, i quali hanno messo in tavola con la loro startup un bel esempio di economia circolare. Iniziativa che si rivolge a differenti realtà quali, aziende, ristoranti e distributori offrendo la possibilità di creare una filiera corta, locale, utilizzando gli scarti del pane.
Un prodotto che richiama il concetto vero e proprio di “no food waste”, ad oggi riscontrato in molteplici realtà.
È semplicemente una birra?
Proprio no, più che una birra si tratta di un vero e proprio movimento contro lo spreco alimentare.
Come si evince nel loro manifesto – “Ogni 150kg PRODUCIAMO 2500L di birra, SALVIAMO il 30% di malto d’orzo dalle materie prime necessarie, RISPARMIAMO 1365kg di CO2 all’ambiente e BRINDIAMO al mondo con ogni Biova facendo la differenza”.
Il pane non è soltanto l’alimento di scarto che viene recuperato bensì, nel processo di produzione, sostituisce una parte importante del malto durante il primo ammostamento. Questa lavorazione in fase di degustazione si traduce in sapidità, in quanto il sale presente nel pane dona questa caratteristica alla birra.
Tra le ricette utilizzate per la produzione della Biova vi sono la kolsch, ipa e cream ale. L’utilizzo di tipologie differenti di pane porta in degustazione caratteristiche organolettiche non sempre uguali. Inoltre, il pane non è solo l’ingrediente che fa la differenza ma un vero e proprio concetto che guarda il singolo, l’ambiente e le materie prime.
Il Biova project punta all’impatto sociale collaborando con differenti realtà torinesi con cui abbraccia la stessa filosofia. Panacea e Celo Celo Food sono alcune di queste.
La prima è una social farm, punta all’inserimento lavorativo oltre al produrre pane con farine biologiche rispettando il territorio in cui opera; la seconda, invece, è un’organizzazione no-profit che opera sul territorio di San Salvario a Torino, avente lo scopo di prendere i prodotti invenduti da mercati e negozi, di le eccellenze alimentari, ridistribuendoli a chi ne ha più bisogno. Proprio con loro nasce il progetto “Biova San Salvario”.
Il team di Biova sposa la sostenibilità a 360’ anche per il trasposto, tanto da ricercare produttori locali per evitare un grande impatto sull’ambiente: Zero Emissioni! Ad oggi è incoraggiante e vantaggioso per la comunità avere degli esempi di startup come questa.
Non resta che brindare con Biova per una giusta causa, perché si sa... lo spreco va bevuto mica gettato!